Parlamento Ue: Copyright, telefoni dei deputati presi d’assalto da utenti Wikipedia. Toia, “regole per tutelare i cittadini”

Patrizia Toia

Wikipedia: un’immagine del “copione” on line

(Strasburgo) “Disciplinare una materia così complessa e in continuo cambiamento non è facile, ma lasciare le cose come stanno per noi non è un’opzione. Il motivo lo spiega bene la vicenda esemplare di Wikipedia, che in questi giorni è riuscita a convincere molti cittadini di essere a rischio chiusura quando in realtà la direttiva sul copyright esclude esplicitamente le piattaforme che non agiscono per scopi commerciali, come la stessa Wikipedia”. È l’eurodeputata Patrizia Toia a tornare sulla questione del copyright. Wikipedia ha infatti oscurato le proprie pagine e invitato i cittadini a telefonare ai deputati per chiedere un ripensamento sulla procedura legislativa in itinere.
Wikipedia fornisce addirittura un “copione” cui attenersi nella chiamata (che avviene automaticamente; è sufficiente fare un clic on line e scrivere il proprio numero di telefono). “Buongiorno, mi chiamo [nome e cognome] e chiamo da [città, nazione]”, recita il “copione”. L’utente è poi invitato a dire: “Vorrei discutere della proposta di riforma del copyright. Sono un [tecnologo, artista, scienziato, giornalista, bibliotecario, ecc.] e ritengo che la posizione del Parlamento europeo relativamente alla proposta di riforma del copyright danneggi seriamente l’innovazione e la creatività nell’Unione europea”. “La invito pertanto a opporsi all’approvazione dell’articolo 13. Il futuro dell’innovazione in Europa dipende da lei”.
Il Sir ha assistito in presa diretta a diverse risposte fornite da eurodeputati o loro assistenti a cittadini, spesso ignari della portata del provvedimento in esame all’Assemblea e della proceduta legislativa Ue. Vari deputati dei diversi gruppi politici lamentano di essere stati “bombardati” ieri e oggi “da decine di telefonate tutte eguali”. “Si è mossa una potente lobby – spiega off the record un deputato – che usa i cittadini per difendere i proprio affari”.
Patrizia Toia, interrogata sull’accaduto, aggiunge: “Noi siamo stati tempestati di telefonate grazie alla mobilitazione incoraggiata dall’enciclopedia online, e di altre piattaforme, che hanno fornito ai cittadini un sistema per inoltrare le chiamate da propri siti internet ai nostri uffici al Parlamento europeo e una dichiarazione precompilata per opporsi alla direttiva. Ci dispiace che le buone intenzioni dei cittadini siano state manipolate sulla base di una notizia palesemente falsa”. “Non è questo il mondo che vogliamo. Noi vogliamo – specifica l’eurodeputata – una società dove il lavoro dei giornalisti e degli autori non venga cannibalizzato dai colossi del web e dove i cittadini non siano lasciati in balìa delle fake news diffuse da poche piattaforme multinazionali. Inserire qualche regola di responsabilità non significa censurare e ai cittadini si garantisce l’accesso ai contenuti più ampio possibile. Il voto al Parlamento europeo inoltre servirà ad avviare il trilogo, cioè il negoziato con Consiglio e Commissione, dove si potrà comunque fare qualche ulteriore correzione alla normativa se necessario”.

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