Ordo virginum: istruzione “Ecclesiae Sponsae Imago”, “convinta e costante cura della formazione permanente”

La consacrazione esige non soltanto “una maturazione umana e cristiana valutata tramite un attento discernimento vocazionale e una specifica formazione previa, ma anche una convinta e costante cura della formazione permanente che, approfondendo e rinnovando le motivazioni della scelta compiuta, permetta alla consacrata di consolidarsi nella vocazione proprio mentre vive il dinamismo ad essa intrinseco”. Nella terza e ultima parte dell’istruzione “Ecclesiae Sponsae Imago”, si ricorda che “il discernimento vocazionale consiste nello scrutare i segni attraverso i quali si esprime il carisma dell’Ordo virginum, con il suo peculiare radicamento nella Chiesa particolare e il suo modo caratteristico di essere presente nel contesto sociale e culturale. Per il bene delle persone interessate e della Chiesa, occorre favorire le condizioni che permettano di operare un discernimento sereno e libero, in cui verificare, alla luce della fede e delle possibili controindicazioni, la veridicità della vocazione e la rettitudine delle intenzioni”. A conclusione del percorso formativo “concordato con il Vescovo, dopo un attento discernimento personale e con l’accompagnatore spirituale, la candidata presenterà al Vescovo la domanda di ammissione. È opportuno che tale domanda sia espressa in uno scritto autografo e che riferisca il parere dell’accompagnatore spirituale”. Inoltre, è fondamentale “la cura della formazione permanente trova il suo fondamento nell’esigenza di corrispondere in modo sempre più pieno alla vocazione ricevuta”.

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