Migrazioni: Mattarella, “fenomeno che va governato insieme con uno sforzo congiunto dell’Unione europea”. Serve “razionalità, “non cedere all’emotività”

“Abbiamo parlato del fenomeno delle migrazioni registrando concordemente che è un fenomeno così grande che non può essere gestito, affrontato da nessun Paese da solo. Un fenomeno che non possiamo ignorare né presumere di accantonare. Va governato e può essere governato insieme con uno sforzo congiunto da parte dell’Unione europea”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella conferenza stampa al termine dell’incontro avuto a Tallinn con la presidente della Repubblica estone, Kersti Kaljulaid. Nel corso del colloquio tra i due Capi di Stato si è parlato della comune appartenenza di Italia ed Estonia a Nato e Unione Europea. “Sono – ha affermato Mattarella – le strutture portanti della politica estera italiana, e questo ci accumuna all’Estonia”. “Abbiamo naturalmente parlato di sicurezza – ha proseguito il Capo dello Stato – sottolineando come la sicurezza sia indivisibile fra gli alleati. La sicurezza di ciascun membro dell’Alleanza e dell’Unione europea coincide con la nostra sicurezza”. “Anche questa – secondo Mattarella – è una sfida che, come tutte le altre grandi sfide di questa stagione storica – non può essere affrontata dai Paesi singolarmente ma soltanto insieme, con grande condivisione e con visioni comuni”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente della Repubblica ha ricordato il progetto Erasmus e l’accordo di Schengen che “esprimono appieno l’anima” dell’integrazione europea. “I nostri giovani si sentono ormai europei e poter viaggiare liberamente dal Sud al Nord dell’Europa o dall’Est a all’Ovest dell’Unione è per loro un dato irrinunciabile. Mettere a rischio questo è poco responsabile”. “Parlare di chiusura dei confini, in un momento in cui tutto consentirebbe maggiore razionalità nell’analizzare e governare il fenomeno migratorio, è da evitare”, ha ammonito Mattarella, ricordando che “da metà 2017 a metà 2018 gli arrivi attraverso il Mediterraneo in Italia sono diminuiti dell’85%. La pressione si è abbassata. Questo dovrebbe consentire a tutti i governi razionalità senza cedere all’emotività”. “Parlare di chiudere i confini da chiudere – ha proseguito – non è razionale ma risponde all’emotività subita o suscitata”. “La responsabilità politica richiede razionalità e governo comune del fenomeno. È possibile e c’è il dovere di farlo”, ha evidenziato Mattarella rilevando che “l’esito del Consiglio europeo dei giorni scorsi è incoraggiante”.

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