“Davvero non abbiamo scelta. Dobbiamo risolvere la crisi climatica. Come ha detto Papa Francesco, ‘se distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà'”. A parlare è il premio Nobel per la pace Al Gore a pochi giorni dall’incontro promosso a Berlino dalla sua organizzazione “Climate Reality Project”. In un’intervista esclusiva a Vatican News, l’ex vicepresidente Usa parla dell’impegno del Pontefice in difesa dell’ambiente, dell’importanza dell’Enciclica Laudato si’ che ha appena compiuto tre anni e lancia un appello in favore di una “rivoluzione della sostenibilità”. “La leadership di Papa Francesco è di ispirazione per tutti noi, a livello mondiale”, afferma. In particolare, “la sua Enciclica Laudato si’ ha segnato un passo cruciale per la Chiesa cattolica nel guidare il mondo a impegnarsi ad affrontare la crisi climatica prima dell’Accordo di Parigi”. Il Papa, inoltre, “è un modello per i leader di altre tradizioni religiose: li ispira nel comunicare i pericoli derivanti dalla crisi climatica e il nostro dovere di ‘amministratori’ del Creato per risolverla”. “Come ha sottolineato Papa Francesco – aggiunge – coloro che vivono in povertà sono colpiti in modo sproporzionato dalla crisi climatica, che ha un impatto dannoso sul loro accesso alle risorse di prima necessità e minaccia la loro salute”. Tuttavia, osserva, “siamo agli inizi di una ‘rivoluzione della sostenibilità’ globale, che ha le dimensioni e l’impatto della rivoluzione industriale, ma con la velocità della rivoluzione digitale. Facilitate anche dall’emergere di nuove tecnologie e consumatori sempre più informati, le attività commerciali sostenibili si sono rapidamente diffuse negli ultimi anni”. Per Al Gore la conferenza convocata di recente dal Pontefice in Vaticano con i dirigenti delle compagnie petrolifere è “un segnale davvero incoraggiante che questa transizione verso un futuro sostenibile possa diventare rapidamente una realtà e non rimanga più un sogno. Dobbiamo però muoverci ancora più velocemente per garantire che questa transizione avvenga in tempo utile per prevenire gli effetti più devastanti della crisi climatica”.