Agenda 2030: Pallottino (Gcap-Italia), “misurare singoli target ma non perdere visione d’insieme”. Aumentate vulnerabilità sociali ed emissioni gas serra

“È importante porre l’attenzione alla misurazione dei singoli obiettivi e target, ma si rischia, se ci si limita solo a questo, di perdere di vista una lettura di insieme. In che misura riusciamo ad essere veramente ‘sostenibili'”. È la domanda posta da Massimo Pallottino, co-portavoce di Gcap-Italia, intervenuto alla presentazione, oggi a Roma presso lo Spazio Europa, del 1° Rapporto di monitoraggio dell’Agenda 2030 “Sviluppo sostenibile: per chi? Una visione critica per la coerenza delle politiche italiane ed europee” a cura di Gcap-Italia, la Coalizione italiana contro la povertà che fa parte di Global Call to Action Against Poverty, realizzato nell’ambito del progetto “Make Europe Sustainable for All” cofinanziato dall’Unione europea. Per Pallottino “è necessario comprendere le interrelazioni, e a volte le tensioni, tra i diversi target e obiettivi. Una visione di insieme impone anche il cogliere la relazione tra le azioni condotte a livello locale e le loro implicazioni a livello globale nella messa in opera dell’Agenda 2030”. A tre anni dall’approvazione, nel settembre 2015 alle Nazioni Unite, della nuova Agenda 2030, la comunità internazionale “è già fuori rotta per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) in essa contenuti”, è stato spiegato dai promotori dell’incontro, mentre la ripresa dell’economia mondiale, dopo la crisi finanziaria del 2008, “è stata accompagnata da un aumento del numero delle persone afflitte dalla fame, da un peggioramento delle vulnerabilità sociali ed economiche e da un incremento delle emissioni di gas serra”.

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