Ministranti: mons. Nemet (presidente Cim), “ponti sulle nostre diversità per poter vivere in armonia”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La pace è abbastanza indebolita in varie parti del mondo, vorremmo che fosse più forte sia dove ci sono le guerre sia in Europa, ma anche nelle nostre comunità e nelle famiglie. La pace è una sfida per tutti noi”. Lo ha detto il vescovo di Zrenjanin (Serbia) e presidente del Cim, mons. Ladislav Nemet, presentando oggi pomeriggio a Roma il pellegrinaggio internazionale dei ministranti, che si svolgerà nella Capitale fino al 3 agosto. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Coetus Internationalis Ministrantium (Cim). Sono attesi più di 60mila chierichetti, tra i 13 e i 23 anni, da 19 Paesi. Il motto del pellegrinaggio 2018 è “Cerca la pace e perseguila!” (Salmo 34,15b). L’udienza con Papa Francesco (“Pietra viva della nostra fede”) domani, alle 18, in piazza San Pietro, sarà il momento centrale della dodicesima edizione. Al Pontefice saranno consegnati alcuni doni, tra cui un foulard bianco con il logo dell’iniziativa. “Noi cattolici possiamo riunirci e dare testimonianza della nostra comunità”, ha spiegato il vescovo che ha sottolineato la partecipazione per la prima volta di ministranti giunti dagli Stati Uniti e dai Paesi caraibici. L’augurio del presule è che “si possano sentire membri della nostra famiglia. Abbiamo un solo logo presente in 40 colori diversi in base alle nazionalità”. “In queste occasioni – ha aggiunto il vescovo – possiamo apprezzare i doni che possiamo farci gli uni con gli altri. Lanciamo dei ponti sulle nostre diversità per poter vivere in armonia la nostra fede cristiana. Non costruiamo steccati tra i gruppi di nazioni diverse”.

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