Tratta: Caritas europee e del Mediterraneo uniscono le forze per proteggere le vittime e i bambini

Le Caritas europee e del Mediterraneo uniscono le forze per contrastare la tratta di esseri umani, in particolare per proteggere i bambini. Il progetto, che prevede la realizzazione di  una ricerca transfrontaliera, coinvolge due organizzazioni regionali (Caritas Medio Oriente e Nord Africa  e Caritas Europa) e 9 Caritas nazionali (Albania, Bosnia, Francia, Giordania, Libano, Kosovo, Slovenia, Slovacchia e Ucraina). E’ stato lanciato oggi in vista della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani che ricorre il 30 luglio. “L’obiettivo della ricerca – spiega Caritas Europa – è contribuire a migliorare le pratiche di assistenza delle vittime salvate, mettendo a disposizione dati sull’impatto della tratta, per realizzare metodi nuovi e più efficaci per sostenerle durante il processo di riabilitazione”. La ricerca permetterà di proporre “strumenti e tecniche per identificare meglio, prevenire e combattere le azioni dei trafficanti, promuovendo allo stesso tempo consapevolezza tra i gruppi a rischio, le forze dell’ordine e l’opinione pubblica”.  Anche perché i trafficanti sono molto organizzati e stanno usando tecnologie sempre più sofisticate, per un giro d’affari multimiliardario. “E’ una ricerca veramente necessaria – afferma Geneviève Colas, rappresentante di Caritas Europa per il contrasto alla tratta di esseri umani -. Anche se la lotta ai trafficanti è migliorata negli ultimi anni, questi criminali stanno trovando nuovi modi per catturare le loro vittime”. La relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla tratta di esseri umani, Maria Grazia Giammarinar, ha invitato la Caritas a presentare le sue raccomandazioni ai leader governativi al Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite di giugno 2018. Tra le raccomandazioni, formazione specifica per tutti gli operatori sul campo, dare la possibilità alle vittime di ricostruire le proprie vite, scongiurare i rimpatri quando possono essere a rischio nei propri Paesi.

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