Incendi in Grecia: Caritas, “il più grande bisogno (e mancanza) è il sostegno psico-sociale alla popolazione”

(Foto Caritas Grecia)

È in corso a Pikermi, uno dei comuni dell’area colpita dagli incendi, il primo incontro di coordinamento con i principali organismi coinvolti negli aiuti, tra questi anche Caritas Grecia. A riferirlo è la stessa Caritas ellenica che al Sir fa il punto della situazione: “Il più grande bisogno, e mancanza, in questo momento è il sostegno psico-sociale alla popolazione: molti di loro sono in lutto per la perdita di familiari, amici e vicini. Lo shock è profondo anche per i sopravvissuti che hanno vissuto l’esperienza di cercare vie di fuga dal fuoco, costrette a nuotare per ore, arenarsi sulla spiaggia e assistere alla morte di altre persone. Il trauma e lo stress sono enormi. Nei prossimi giorni – dicono dalla Caritas – si prevedono rabbia e disperazione”. Per questo motivo, in collaborazione con la Fondazione per i bambini “Pammakaristos”, Caritas Grecia e Caritas Atene lavoreranno insieme per fornire “sostegno sociale e ascolto giornaliero nelle vicine Rafina, Pikermi, Mati. Un gruppo di 4 assistenti sociali opererà da oggi in un Centro di ascolto organizzato nella Fondazione Pammakaristos. Qui saranno allestiti spazi a misura di bambino. Se necessario sarà possibile fornire pasti caldi e distribuirli anche a coloro che sono impossibilitati a raggiungere il centro”. Nel contempo, spiegano da Caritas Grecia, “verrà fornito supporto tecnico per esigenze pratiche di base come assicurazioni, richieste di nuovi documenti di identità, di risarcimento danni seguendo le procedure burocratiche previste”. Caritas Grecia e Caritas Armenia hanno già dato disponbilità a fornire alloggio agli sfollati nella Neos Kosmos Social House e in appartamenti della Chiesa Armena che si trovano ad Atene e nella zona di Oropos. Tuttavia, sottolineano dalla Caritas Grecia, “trovare un alloggio per gli sfollati non è urgente poiché non risultano persone ancora in strada”. Il Governo ha aperto un campo dell’esercito e sta offrendo unità abitative gratuite e 3 pasti al giorno. Su 120 case, solo 30 sono utilizzate finora e ospitano persone che hanno perso tutto e che non hanno dove andare. Molte delle persone che hanno perso la casa negli incendi sono state ospitate da familiari o amici, altre invece sono tornate ad Atene, loro domicilio abituale. Le case in fumo erano residenze estive. C’è anche chi ha scelto di restare nella propria abitazione avendo registrato solo danni parziali. Caritas Grecia fa sapere, inoltre, che grandi stock di cibo e generi alimentari sono già stati raccolti nei comuni di Rafina, Maratona e Pikermi e vengono distribuiti ogni giorno. I sindaci, tuttavia, stanno chiedendo di non portare più vestiti, cibo e medicine e acqua, poiché quanto già stato donato supera i bisogni del momento. “Ciò che colpisce – secondo Caritas Grecia – è l’impressionante numero di volontari che sostengono i Comuni ogni giorno, per le attività di pulizia e di rimozione delle macerie”. Nota dolente è “la mancanza di un efficace meccanismo di coordinamento che stabilisca con precisione le priorità da perseguire”.

Per ciò che riguarda i soccorsi Caritas Grecia informa che il numero ufficiale delle vittime è salito a 83. Il timore è che questo numero aumenti man mano che i Vigili del Fuoco e l’Esercito continuano i controlli “porta a porta”. Si teme il ritrovamento di persone che non ce l’hanno fatta a fuggire in tempo. Manca un numero attendibile delle persone scomparse, ma si stima possa essere tra le 30 e le 60. Ci sono persone che probabilmente sono state dichiarate disperse il primo giorno e poi ritrovate senza che siano state informate le autorità. Ci sono corpi ancora da identificare. I feriti negli ospedali sono 71, 11 versano in condizioni critiche. I sopralluoghi in corso hanno certificato la distruzione di circa 500 case e proprietà, ma la stima parla di oltre 3.000 case. Caritas Italiana ha lanciato una raccolta fondi specifica: clicca qui.

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