Minori non accompagnati: progetto “M’interesso di te”, la testimonianza di due giovani africani

“Ciao, sono Ousman S., ho 19 anni e vengo dal Gambia. Sono in Italia dal marzo del 2017, sono stato prima a Pozzallo in Sicilia e poi poco dopo sono venuto a Torino dove risiedo tutt’ora”. Si racconta così uno dei minori non accompagnati, inserito nel progetto “M’interesso di te” promosso da Salesiani per il sociale – Fondazione Scs – Cnos, del quale oggi è stato diffuso il report. Ousman, che dopo un primo corso di italiano ne sta frequentando un secondo, frequenta ogni giorno il centro diurno Di.Te e lavora saltuariamente come venditore ambulante, confida che nel futuro vorrebbe “prendere la terza media, trovare un lavoro, magari dopo aver fatto un corso professionale, e continuare a mantenere viva la mia passione per il calcio, giocando in una squadra”. “Sono stato rinchiuso in un mese in una casa con altre 120 persone con poca acqua e cibo. Non potevo uscire. Si poteva andare in bagno una sola volta al giorno, pidocchi e zecche non ci facevano dormire e degli uomini armati ci controllavano. La gente tossiva e sputava sangue, qualcuno è morto. Il 23 di giugno alle 2.30 del mattino ci hanno presi e fatti salire su un gommone”. Ricorda l’ultima tappa in Libia della sua odissea verso l’Italia, avvenuta tra febbraio e giugno 2015, A.S, nigeriano appena maggiorenne, quindicenne al suo arrivo nel nostro Paese. Fino a 18 anni in comunità, oggi vive per strada a Catania seguito dai servizi di “bassa soglia”.

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