Incontro mondiale famiglie: don Gentili (Cei), “vedremo un fiume di grazia inondare le vie di Dublino”

Dal IX Incontro mondiale delle famiglie (#WMOF2018) in programma dal 21 al 26 agosto a Dublino sul tema “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”, don Paolo Gentili, direttore dell’ Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, che parteciperà all’appuntamento all’interno della  delegazione ufficiale della Chiesa italiana, si attende “nuove vie pastorali di annuncio del sacramento del matrimonio”. Il sacerdote ne ha seguito l’iter di preparazione e in un’intervista al Sir spiega che “la parola chiave emersa è accompagnamento. La famiglia non può stare sola e l’accompagnamento, soprattutto dei giovani sposi, potrebbe aiutare a superare molte crisi. Per questo il senso dell’incontro è proprio la comunione di cui la famiglia è il segno, ma di cui la Chiesa è il vero sacramento”. Una famiglia, prosegue, “non può camminare senza legarsi in comunione ad altre famiglie. C’è un marchio comunionale nel matrimonio: è la decisione di un uomo e di una donna di diventare, pur nella differenza, una sola carne. Una sorgente che favorisce anche la comunione tra popoli e razze diverse”. “Ma più che parlarne – osserva -, queste cose occorre viverle e raccontarle. Credo che in questa settimana vedremo un fiume di grazia inondare le vie di Dublino. La presenza di famiglie che si aprono alla vita e tentano di vivere alla luce del Vangelo è un segnale di grande dinamismo, di una società nuova che nasce dalla grazia”. Le diocesi italiane si sono preparate all’appuntamento grazie alle catechesi offerte dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita , ma “il percorso che la Chiesa italiana sta vivendo è legato anche alla grazia di avere potuto partecipare in modo ‘speciale’ al cammino del sinodo che ha portato ad Amoris laetitia – spiega Gentili -. L’avere ‘ospitato’ sulla nostra terra i padri sinodali ha prodotto grandi frutti”. “Da parte nostra – prosegue – abbiamo cercato di comunicare la situazione di fatica che sta vivendo la Chiesa in Irlanda, dove la secolarizzazione e i recenti scandali delle coperture degli abusi hanno prodotto un grande abbandono” e dove è grande l’attesa e la speranza per questo appuntamento.

 

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