Nicaragua: gli episcopati dell’America Latina solidali con il popolo e con i vescovi

Card. Rubén Salazar Gómez

Continuano a susseguirsi negli ultimi giorni i comunicati da parte degli Episcopati latinoamericani, pervenuti al Sir, per esprimere la preghiera e la vicinanza con il popolo e la Chiesa del Nicaragua. È di mercoledì scorso la nota del Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano, firmata dal presidente, card. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá, e dal segretario generale, mons. Juan Espinoza Jiménez, vescovo ausiliare di Morelia. “Di fronte a questa situazione – si legge – siamo chiamati a essere voce di chi non ha voce, per far valere i suoi diritti, trovare strade di dialogo e instaurare la giustizia e la pace”. I vescovi latinoamericani esortano dunque a “continuare ad essere difensori dei diritti umani e portatori di speranza”.
Ancora martedì scorso la Conferenza episcopale colombiana in una nota firmata dal suo presidente, mons. Oscar Urbina Ortega, oltre a esprimere vicinanza a tutto il popolo nicaraguense, rivolgeva un appello “perché cessi la violenza e si garantisca la protezione sia delle istituzioni ecclesiali che di quelle sociali” e chiedeva alla Comunità internazionale di occuparsi “in maniera speciale di questa situazione”. Un breve messaggio di “appoggio e solidarietà” al popolo nicaraguense, datato 12 luglio ma diffuso mercoledì scorso, è giunto dalla presidenza della Conferenza episcopale dell’Ecuador e in particolare dal presidente, mons. Eugenio Arellano.
Giovedì la Segreteria generale della Conferenza episcopale boliviana ha diffuso un messaggio in cui si esprimono “cordoglio e preoccupazione” per la situazione e “solidarietà” con il popolo e la Chiesa del Nicaragua. “Ancora una volta – scrivono i vescovi boliviani – si constata che progetti che sono iniziati con un ideale di cambiamento sociale si trasformano in progetti di potere autoritario, quando non sono fondati su valori umani e cristiani o si perde di vista il servizio al bene comune”. Anche dalla Chiesa boliviana arriva un appello agli organismi internazionali a cercare cammini di pace e giustizia.
Particolarmente lungo e articolato il messaggio giunto dalla Conferenza episcopale del Salvador, riunita in questi giorni in assemblea. “Ci ha profondamente commosso – scrivono i vescovi – la testimonianza coraggiosa e generosa” con la quale i vescovi del Nicaragua “stanno accompagnando il popolo che soffre”. La Chiesa salvadoregna esprime solidarietà al Paese e fa propri gli inviti al dialogo giunti da Papa Francesco. Ieri è stato diffuso il testo della lettera inviata la scorsa settimana dal presidente della Conferenza episcopale venezuelana, mons. José Luis Azuaje Ayala, al card. Leopoldo Brenes: “Vi accompagniamo – si legge nella lettera – nella preghiera e nell’amicizia fraterna, chiedendo a Dio che si costruisca la cultura dell’incontro nel vostro Paese e che la ragionevolezza arrivi ai governanti, affinché controllino i loro seguaci, specialmente coloro che stanno provocando violenza e dolore al popolo”. Già nelle scorse settimane erano giunti i messaggi dei vescovi di Costa Rica, Guatemala, Panama, Messico e Argentina.

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