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Incontro di Bari: card. Koch, “il Papa ha detto: il tempo è maturo perché le Chiese si uniscano in preghiera per la pace”

(Foto: AFP/SIR)

“È un’idea che è maturata in realtà da molto tempo perché la situazione in Medio Oriente sta molto a cuore al Santo Padre”. Così in una intervista al Sir, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, spiega il motivo che ha spinto Papa Francesco a organizzare una Giornata di riflessione e preghiera per il Medio Oriente a Bari, il 7 luglio. Il cardinale ricorda: “Il Papa ha detto: il tempo è maturo ed è importante dare questo segno della preghiera per la pace per questa regione del mondo e invitare tutte le altre Chiese – soprattutto i Patriarchi delle Chiese ortodosse, orientali e cattoliche – a Bari per pregare insieme per la pace. E rendere questo incontro pubblico per esprimere vicinanza e solidarietà a tutti i cristiani e a tutti gli uomini e le donne che vivono in Medio Oriente”. Cosa preoccupa di più il Santo Padre? “Certamente la guerra – risponde il cardinale – ma soprattutto il fatto che molti cristiani stanno andando via da questa Regione. Il fatto che in questa terra sono rimaste solo lapidi e non più uomini e non più cristiani. Abbiamo perso molto. Il Papa quindi ha a cuore il fatto di sostenere i cristiani di questa Regione perché possano trovare le condizioni per rimanere e questa è anche una domanda incalzante dei Patriarchi che dicono: noi siamo molto grati che voi accogliete i nostri rifugiati ma non dite loro di venire. Aiutateli piuttosto, perché possano rimanere sulla loro terra”. È stato il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani a inviare ai Patriarchi delle Chiese ortodosse l’invito di Papa Francesco. “Molti – racconta Koch – hanno risposto in maniera positiva. Sono molto grati al Papa per aver promosso questa iniziativa e molti ci hanno detto che vogliono partecipare personalmente. Altri non possono perché avevano già preso altri impegni e hanno inviato dei delegati. Ma tutti vogliono essere presenti e dare questo segno di unità per le sofferenze e le persecuzioni dei cristiani”.

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