Agenda 2040: Fond. Ambrosianeum, presentato il Rapporto 2018 sulla Milano che verrà

“Come sarà la Milano dei nostri figli e dei nostri nipoti?”. E’ questa la domanda a cui prova a rispondere il rapporto 2018 della Fondazione Culturale Ambrosianeum, intitolato “Agenda 2040”, presentato questa mattina a Milano nella sede della Fondazione nata nel 1948 da un’idea dell’allora cardinale di Milano Schuster e dall’impegno di Enrico Falck e Giuseppe Lazzati. Grazie al contributo di venti attori della Milano di oggi il rapporto prova a “immaginare il volto della città di domani”, una vera e propria “road map”, così la definisce la curatrice Rosangela Lodigiani, “lungo cui procedere per costruire la Milano che vogliamo”. Gli articoli che compongono il volume sono firmati da uomini e donne impegnati nella realtà culturale, accademica, sociale della città: dal rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli al direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti, dal demografo Gian Carlo Blangiardo all’urbanista Alice Selene Boni, dal vicario episcopale per la cultura, la carità e la missione mons. Mario Bressan al giornalista Salvatore Carrubba e tanti altri. “Milano è una città che vive un momento magico di creatività e costruttività” – ha evidenziato il presidente Ambrosianeum Marco Garzonio nella presentazione intitolata “Milano tra Narciso ed Eros” -, ma dove alcuni sintomi lasciano trasparire, sia a livello collettivo che individuale, la presenza di un Narciso poco sano e autoreferenziale” fatto di narrazioni compiacenti di cui la città si è a lungo nutrita: dalla “Milano da bere” al “Modello Milano”. A preoccupare sono soprattutto le prospettive demografiche dell’area metropolitana. “Numeri impietosi dicono che la città invecchia – prosegue Garzonio – che la natalità è attestata a 1.36 figli per donna che i tanto temuti migranti non compensano i nati italiani. La domanda è cruda: nel 2040, tra vent’anni, chi popolerà Milano?” La soluzione, conclude il presidente della Fondazione, è solo una: “Entrare nell’ordine delle idee di recuperare i contenuti psichici e le energie creative di un’altra figura mitica, quella di Eros” puntando su “un’altra attività che si avvicina alla creazione artistica ovvero la generazione umana, la possibilità di dare alla luce un figlio e, con lui o con lei, mettere al mondo il mondo. Un obiettivo sano per una Milano che intenda guardare avanti. Oltre se stessa”.

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