Una condanna durissima, proprio alla vigilia della festa nazionale del Nicaragua, nel trentanovesimo anniversario della rivoluzione sandinista. L’Organizzazione degli Stati americani ha approvato ieri con 21 voti a favore, 7 astenuti, 3 contrari (tra cui il Venezuela e lo stesso Nicaragua) e 3 assenti una risoluzione articolata in otto punti, che chiede tra l’altro l’indizione di elezioni anticipate entro la primavera, lo smantellamento delle forze speciali paramilitari, il rispetto per i diritti umani, l’accoglienza di una Commissione internazionale imparziale. Vengono condannati anche gli attacchi alla Chiesa.
Tra i Paesi che hanno appoggiato la risoluzione spiccano Stati Uniti, Messico e Brasile, ma anche Stati che, da tempo, hanno in atto contrasti e rivendicazioni territoriali, come la Colombia e la confinante Costa Rica, e Paesi guidati da governi di sinistra moderata (oltre alla stessa Costa Rica, Uruguay ed Ecuador).
Questi i contenuti fondamentali degli otto punti della risoluzione: la ferma condanna e la grave preoccupazione per le violenze e le repressioni già documentate e la richiesta di individuare i responsabili e smantellare i gruppi paramilitari; la condanna degli attacchi contro il clero, i vescovi e strutture legate alla Chiesa cattolica; il ritorno del Governo e di tutte le parti, “in buona fede” al tavolo del Dialogo nazionale; la collaborazione del Governo per il rafforzamento delle istituzioni democratiche, con la previsione di un calendario elettorale che porti a elezioni anticipate; l’appoggio al Gruppo interdisciplinare di nuova costituzione di esperti indipendenti (Imci) per indagare gli atti di violenza che hanno avuto luogo nel Paese, e al Meccanismo di controllo speciale per il Nicaragua (Meseni); il ruolo attivo del Consiglio permanente dell’Oea nel collaborare e prendere in considerazione altre misure e meccanismi che riterrà opportune, nella ricerca di una soluzione pacifica; un monitoraggio continuo che tenga informato sulla situazione il Consiglio permanente dell’Oea; la richiesta a varie organizzazioni internazionali (tra cui l’Onu e la Ue) di accompagnare i lavori della Commissione di verifica e sicurezza.