Denatalità: Istat per Italia Longeva, “nel 2050 due milioni e mezzo di persone in meno, in crescita gli over 65”

Nel 2050 in Italia ci saranno due milioni e mezzo di persone in meno, mentre gli over65, oggi un quarto della popolazione, diventeranno più di un terzo, vale a dire 20 milioni di persone, di cui oltre 4 milioni avranno più di 85 anni. Lo segnalano le proiezioni sociodemografiche e sanitario-assistenziali al 2030 e al 2050 elaborate dall’Istat per Italia Longeva – Rete nazionale sull’invecchiamento e la longevità attiva, presentate oggi al ministero della Salute, nel corso della terza edizione degli Stati generali dell’assistenza a lungo termine, la due giorni di approfondimento e confronto sulle soluzioni sociosanitarie a supporto della Long-Term Care. “La ‘bomba dell’invecchiamento’, pronta a esplodere già dal 2030 se non adeguatamente gestita, innescherà tra l’altro un circolo vizioso”, si legge in una nota. Le conseguenze indicate dell’aumento della vita media sono: l’incremento di condizioni patologiche che richiedono cure a lungo termine e un’impennata del numero di persone non autosufficienti, esposte al rischio di solitudine e di emarginazione sociale. Ne saranno riflesso “la crescita inesorabilmente della spesa per la cura e l’assistenza a lungo termine degli anziani, ma anche quella previdenziale, mentre diminuirà la forza produttiva del Paese e non ci saranno abbastanza giovani per prendersi cura dei nostri vecchi. Infatti, oggi tre lavoratori hanno sulle spalle un anziano, domani saranno solo in due a sostenerlo”.

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