Laicato: Trionfini (Isacem), “il Concilio Vaticano II è una pietra angolare per tutte le associazioni, anche per quelle nate prima”

“Il Concilio Vaticano II rappresenta una pietra angolare per tutte le associazioni laicali e le realtà aggregate, anche per quelle nate prima. Il Concilio è un parametro essenziale, decisivo per andare a fondo dell’identità di ciascuna delle realtà associate”. Lo ha affermato questa mattina Paolo Trionfini, direttore dell’Istituto per la storia dell’Azione Cattolica e del movimento cattolico in Italia “Paolo VI” (Isacem), intervenendo presso la Domus Mariae di Roma al convegno “Il laicato nella Chiesa italiana dal Concilio a Papa Francesco” promosso dalla Commissione episcopale per il laicato e dal Comitato direttivo della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal). Trionfini ha proposto alcune prime suggestioni date da un parziale sguardo sul materiale dell’archivio della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, la cui catalogazione è stata presentato dalla dottoressa Simona Ferrantin. Il direttore dell’Isacem ha ripercorso la storia del laicato aggregato in Italia, dalla Consulta generale dell’apostolato laicale alla Cnal, in parallelo alla costruzione e allo sviluppo della Chiesa italiana, con la nascita della Cei. “L’archivio – ha sottolineato – mostra l’intreccio e il rapporto tra Cei e Cnal siano strettissimi”. Trionfini ha evidenziato anche il ruolo avuto, in diversi ruoli, da Giovan Battista Montini verso una maturità del laicato. Dall’archivio emerge poi come “le donne sono state le protagoniste” all’interno della Cnal come segretario generale. “Stupisce – ha rilevato – che in un archivio ecclesiastico quella femminile sia la componente numericamente più rilevante”. Si tratta di “un’eccezione nel panorama archivistico”. “Andrebbe approfondito come nella recezione del Vaticano II e dunque nella maturazione della coscienza laicale il dato forse più importante è il protagonismo femminile del laicato”. Il direttore dell’Isacem ha poi notato come “la pluralizzazione di esperienze avuta dopo il Concilio non va intesa solo dal punto di vista numerico” ma anche per il “rapporto tra il credere e l’appartenere, che dopo il Concilio ha avuto una declinazione plurale”. “La storia del laicato associato è una storia pienamente inserita nella storia della Chiesa”, ha concluso, rilevando che “non si può immaginare una storia del laicato al di fuori di quella dell’umanità”.

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