Parlamento europeo: don Virginio Colmegna (Casa della Carità) tra i vincitori del Premio Cittadino europeo 2018

Don Virginio Colmegna (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

(Bruxelles) Don Virginio Colmegna, la Fondazione bresciana Assistenza psicolabili Onlus, Paola Scagnelli e Antonio Silvio Calò: sono i quattro vincitori italiani del Premio Cittadino europeo 2018 annunciati oggi a Bruxelles. Per l’undicesima edizione del premio sono cinquanta gli individui, le associazioni e le organizzazioni dei 28 Stati membri ad aver ricevuto il riconoscimento a livello dell’intera Ue. I vincitori saranno premiati il 9 ottobre 2018 a Bruxelles, mentre la premiazione nazionale dei quattro italiani prescelti avverrà nel mese di settembre. Dal 2008 il Premio del cittadino del Parlamento europeo è assegnato a singoli o a gruppi, organizzazioni e associazioni “che si sono distinti per rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli, mettendo in pratica i valori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”. Ogni candidato deve essere proposto e presentato da almeno un eurodeputato e la giuria è composta da eurodeputati e da alcune personalità di rilievo. Don Virginio Colmegna, già direttore della Caritas ambrosiana e lombarda, “è attivo sin dagli anni Ottanta come fondatore di comunità di accoglienza nel campo della sofferenza psichica e dei minori. Si è anche contraddistinto per un forte impegno a favore del reinserimento lavorativo dei detenuti, in particolare con progetti nel carcere milanese di Opera”. Dal 2002 è presidente della Casa della carità di Milano.

Antonio Silvio Calò con la famiglia

La Fondazione Assistenza psicolabili “sostiene e promuove – si legge nella motivazione al premio – il Centro abilitativo per minori Francesco Faroni, rivolto a ragazzi e bambini autistici”. Paola Scagnelli è primario di radiologia dell’ospedale di Lodi. “Durante i suoi periodi di ferie svolge il suo operato di medico a Tabora (Tanzania) presso una casa famiglia gestita dalle suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata. La casa famiglia si occupa di bambini albini che altrimenti, vivendo al di fuori della struttura, rischierebbero di essere venduti o uccisi per il biancore della loro pelle”. Antonio Silvio Calò, insegnante di storia e filosofia al liceo Canova di Treviso, da giugno del 2015 ospita nella sua abitazione sei immigrati africani. “In seguito ai tragici eventi di Lampedusa del 2015 in cui centinaia di migranti persero la vita nel disperato tentativo di raggiungere la costa italiana, il prof. Calò, insieme alla sua famiglia, da semplice cittadino, si rese disponibile con la Prefettura ad accogliere presso la sua abitazione alcuni dei sopravvissuti del naufragio”.

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