G7: Coldiretti, non solo dazi. Stop a 100 miliardi di falso Made in Italy

“Occorre cogliere l’occasione per ripensare a norme sul commercio più eque che non si limitino a negoziare su dazi e tariffe ma che tengano conto anche del rispetto dell’identità territoriale per fermare gli oltre 100 miliardi di falso Made in Italy agroalimentare presente nei diversi continenti”. Lo afferma il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, in occasione del G7 in Canada al quale partecipa il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “per portare gli interessi degli italiani”. Oltre 100 miliardi, denuncia Coldiretti, il valore del falso Made in Italy agroalimentare che circola liberamente nel mondo utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Con un aumento record del 70% del fatturato nel corso dell’ultimo decennio, a preoccupare – continua la Coldiretti – è anche la nuova stagione degli accordi commerciali bilaterali, inaugurata con il Canada (Ceta): per la prima volta nella storia l’Ue legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali. Una strada che è stata poi il riferimento degli accordi conclusi successivamente con Giappone, Singapore e Messico. “Pesanti – precisa Coldiretti – possono essere gli effetti del negoziato in corso con i Paesi del Sud America (Mercosur) dove la produzione locale del ‘falso’ è tra le più fiorenti del mondo” e riguarda salumi, conserve, vino, formaggi, extravergine, sughi, pasta. A taroccare il cibo italiano sono i Paesi più ricchi a partire proprio dagli Stati Uniti dove sono “falsi” 9 formaggi di tipo italiano su 10 a partire dal parmigiano reggiano e dal grana padano. All’estero, “sono falsi più di 2 prodotti alimentari di tipo italiano su 3 e le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero più che triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, con l’Italia che ha raggiunto nel 2017 il record dell’export agroalimentare con un valore di 41,03 miliardi”, ha concluso Moncalvo.

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