Politica: card. Bassetti, cristiani “assenti o latitanti” rischiano “irrilevanza”. “Avviare nuovi processi senza preoccuparsi di occupare spazi di potere”

“Credo che i cristiani, in un momento così serio della nostra storia, non possano essere assenti o latitanti, con i loro valori, anzi – come diceva Paolo VI – quali esperti di umanità”. Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che nella parte finale del suo intervento alla “Preghiera per l’Italia” promossa dalla Comunità di Sant’Egidio ha usato toni netti: “Sì, non possano disertare quel servizio al bene comune che è fare politica in democrazia. Rischieremmo l’irrilevanza. Non davanti agli uomini, ma soprattutto davanti al Signore”. “Far luce non è dominare, ma nemmeno nascondersi sotto il moggio”, ha commentato a proposito della celebre metafora del Vangelo di Matteo: “È venuto il momento, come ho detto recentemente, di avviare nuovi processi, senza preoccuparsi di occupare spazi di potere. Nuovi processi in cui i giovani – soprattutto i giovani – si sentano chiamati ad assumersi nuove responsabilità e ad elaborare nuove ‘idee ricostruttive’ per la democrazia del nostro Paese. Sono convinto che le energie morali di questo Paese sono ancora tante e tantissimi siano i talenti, forse inespressi, forse nascosti, che necessitano di essere valorizzati”. “Preghiamo per l’Italia, perché lo Spirito del Signore soffi nel cuore dei responsabili e degli italiani, affinché s’impegnino per il bene comune, in particolare per le fasce più povere della popolazione – ha concluso Bassetti – memori che l’Italia – per la sua storia e la sua collocazione geografica in Europa e nel Mediterraneo – ha una particolare vocazione e una sua responsabilità. Possa essere il nostro Paese una vera madre per tutti i suoi cittadini e una presenza di pace e di soccorso nel mondo!”.

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