Migrante ucciso in Calabria: la condanna di Emergency, “ora garantire condizioni di vita dignitose”

Emergency condanna oggi l’omicidio di Sacko Soumayla, il ragazzo del Mali ucciso domenica scorsa in Calabria e chiede “un intervento strutturale che garantisca condizioni di vita dignitose a chi è vittima di sfruttamento ed è costretto a vivere senza diritti nella Piana di Gioia Tauro, così come in molte zone agricole italiane”. L’Ong lavora nella zona dal 2011 ed è presente a Polistena, con un poliambulatorio che offre servizi di medicina di base e specialistica e orientamento socio-sanitario. La maggior parte dei pazienti sono braccianti agricoli: da gennaio 2018 a oggi hanno curato oltre 850 persone effettuando oltre 3.000 prestazioni. Gran parte di queste persone provengono da Senegal, Mali e Gambia. “Non tutti vengono in ambulatorio perché sono malati. Molte di queste persone hanno bisogno di parlare, di condividere. Hanno storie difficili, quelle che hanno vissuto prima del loro arrivo in Italia, e una volta arrivati qui per molti di loro non è andata molto meglio, pur di lavorare vivono in condizioni che non avrebbero mai immaginato. Vivere qui, nella baraccopoli, ti fa sentire un essere umano di ‘serie b’, è quello il problema più grande da affrontare per queste persone”, racconta Ousmane, mediatore culturale.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy