Immigrazione: rapporto Ispi, ruolo delle città e sfida dell’integrazione. L’esempio di alcune capitali estere

Matteo Villa

“Le città globali e la sfida dell’integrazione” è il rapporto che l’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, pubblica nel suo sito internet. “Oggi, in un periodo di sbarchi in calo, si corre il rischio di considerare superato il problema e di passare ad altro” scrive il direttore Ispi Paolo Magri nella prefazione. In Italia nel 1998 gli stranieri residenti “superavano di poco il 3% della popolazione” mentre oggi “ci avviciniamo all’8,5% e sfioriamo il 10% se prendiamo in considerazione anche chi, nato all’estero, ha acquisito la cittadinanza italiana”. Le città sono fondamentali nei processi di integrazione perché lì si concentra la popolazione straniera: il 18% dei residenti a Milano è straniero, il 30% a Berlino, il 37% a Londra e quasi il 40% a Vienna. Il rapporto (curato da Matteo Villa), che guarda al caso italiano, prende però in esame molte buone pratiche straniere e affronta ambiti cruciali dell’integrazione come “la cittadinanza urbana”, la “prima accoglienza”, l’istruzione, il mercato del lavoro, i servizi sanitari e la pianificazione urbana. Per ognuno di questi ambiti, affrontati in singoli capitoli, si identificano anche alcune “raccomandazioni di policy” che attingono a “buone pratiche” già esistenti. Il rapporto è scaricabile dal sito Ispi (ispionline.it)

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