Hate speech e fake news: Swg, diminuisce l’allarme da parte dei cittadini

“Rispetto ai cittadini, scende significativamente il livello di allarme e di attenzione sull’hate speech, dal 70% al 53% (-17% rispetto al 2017), mentre sulle fake news il calo di chi ritiene il grado di allarme e di attenzione su questo tema adeguato risulta più ridotto, dal 65 al 59% (- 6%)”. È quanto emerge dalla ricerca di Swg su “Hate speech e fake news”, condotta tra cittadini, lavoratori e dirigenti, presentata durante “Parole O_Stili 2018”, oggi a Trieste. Per entrambi i fenomeni, a distanza di un anno, si nota una “tendenza all’assuefazione” rispetto alle precedenti rilevazioni, con un conseguente calo dell’attenzione “di massa” e della consapevolezza nei confronti di fake news ed hate speech, “pur restando un fenomeno all’ordine del giorno”. Due persone su tre – secondo la rilevazione – pensano che le fake news e i toni offensivi usati in rete siano una “nuova realtà” con cui ci si dovrà misurare d’ora in avanti, un nuovo modo di comunicare della società di oggi e in rete (lo pensa il 66%), mentre solo per il 23% si tratta di un “fenomeno temporaneo”, legato in parte al periodo di crisi in cui viviamo e alla necessità di imparare a utilizzare i nuovi strumenti. Sono le persone laureate le più preoccupate, mentre chi non supera la licenza media percepisce minor odio nelle comunicazioni. Politica/economia ed esteri/migrazioni rimangono i temi centrali su cui si innescano fake news ed hate speech, sebbene il tema esteri/migrazioni (31%) mostri un minor livello di hate speech rispetto al primo (50%).

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