Commercio al dettaglio: Istat, ad aprile 2018 vendite in calo dello 0,7% su marzo e del 4,6% su aprile 2017

Vendite al dettaglio in calo nell’aprile 2018 rispetto al mese precedente, dello 0,7% in valore e dello 0,9% in volume. È quanto stima l’Istat che oggi diffonde i dati relativi al “Commercio al dettaglio” per l’aprile 2018. “La flessione congiunturale – si legge in una nota – è imputabile alle vendite di beni alimentari, che registrano un calo dell’1,9% in valore e del 2,4% in volume, mentre quelle di beni non alimentari sono in lieve aumento (+0,2% in valore e +0,1% in volume)”. In particolare, il calo “risente in misura rilevante della diversa collocazione delle vendite di prodotti alimentari legate alla Pasqua”, festeggiata quest’anno a marzo mentre l’anno scorso ad aprile.
Nel trimestre febbraio-aprile 2018 l’indice del totale delle vendite registra un calo congiunturale dello 0,5% in valore e dello 0,2% in volume. “In questo caso – spiega l’Istituto nazionale di statistica – sono le vendite di beni alimentari a limitare la flessione (+0,2% in valore e +0,3% in volume), mentre quelle di beni non alimentari diminuiscono dello 0,8% in valore e dello 0,7% in volume”.
Su base annua, le vendite al dettaglio mostrano una flessione del 4,6% in valore e del 5,4% in volume. “Dopo la marcata crescita tendenziale di marzo – prosegue la nota – le vendite di beni alimentari diminuiscono del 7,3% in valore e dell’8,7% in volume; anche le vendite di beni non alimentari registrano un calo (-2,3% in valore e -2,4% in volume) confermando la continua flessione registrata da inizio anno”.
Per quanto riguarda le vendite di beni non alimentari, si registra una diminuzione in tutti i gruppi ad eccezione di elettrodomestici, radio, tv e registratori, per il quale si ha una variazione nulla. Le flessioni maggiori su base annua riguardano i gruppi cartoleria, libri, giornali e riviste (-6,2%), giochi, giocattoli, articoli sportivi e campeggio (-4,7%) e generi casalinghi durevoli e non durevoli (-4,4%).
Sempre a livello tendenziale, il valore delle vendite al dettaglio registra una variazione negativa sia per la grande distribuzione (-6,1%, con il calo maggiore per ipermercati, pari al 9,1%, e supermercati, dell’8,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,9%). Il commercio elettronico aumenta del 16,2%.

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