Pedofilia: Meter, 103 video bloccati e rimossi. Don Di Noto: “altro obiettivo raggiunto. Non ci fermeremo”

Sono 103 i video pedopornografici bloccati e rimossi nella piattaforma www.gounlimited.to, intimata a collaborare con Meter onlus e il responsabile del dominio di primo livello .to (della Repubblica di Tonga) www.iana.org/domains/root/db/to.html. “In pochissime ore – si legge in una nota di Meter onlus – la segnalazione è stata accolta, immediatamente inoltrata ai responsabili e trattata”. La piattaforma gounlimited.to ha dovuto inserire un ammonimento nel quale si afferma: “Entro 12 ore saranno rimossi tutti i materiali ‘child porn’ caricati e il vostro indirizzo Ip sarà bloccato permanentemente. Siamo contro chi abusa dei bambini”. “I bambini coinvolti – prosegue la nota – sono di età compresa tra i 4/6 anni fino a 13 anni. In alcuni casi gli stessi autori degli abusi si riprendevano in viso, sfidando l’impunità e la impossibilità di essere individuati”. Meter denuncia ancora una volta che “in molti casi, e in molti Stati o non esiste una norma o non permettono il congelamento dei dati che potrebbero far sviluppare indagini e colpire direttamente gli autori del reato di pedofilia e pedopornografia”. “Spesso ci chiedono quali sono i risultati del nostro impegno contro la pedofilia e la pedopornografia. Non ci piace ostentare – afferma don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’Associazione Meter – ma se è proprio necessario possiamo dire, che nel più che ventennale impegno di Meter onlus abbiamo monitorato in tutto il mondo più di 170.000 siti puri di pedofilia e pedopornografia”. “Negli ultimi anni – aggiunge – sono state più di 20 le operazioni di Polizia (nazionale e internazionale) dopo le puntuali e dettagliate segnalazioni che hanno portato a centinaia di arresti, migliaia di indagati e anche diversi bambini individuati (a distanza di anni dell’abuso)”. “Non vogliamo dare elenchi, ma è per dire che è un impegno senza sosta, a volte silenzioso, a volte velato dall’indifferenza e dal silenzio, spesso omertoso. Ma si fa ancora poco, molto poco – conclude – nonostante gli sforzi e la sensibilità che sta crescendo”.

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