“Un mezzo necessario nel panorama dell’informazione italiana”. Così il direttore del Tg1, Andrea Montanari, ha definito Avvenire, intervenendo, ieri sera, alla quarta serata della Festa del quotidiano, a Matera, dedicata al futuro dell’informazione. “Nell’insostenibile leggerezza delle chiacchiere, Avvenire rappresenta, con il suo stile originale, una voce centrale del Paese”, ha aggiunto. L’informazione vera, secondo Montanari, “deve fare i conti con l’idea perniciosa della disintermediazione, che considera cioè i corpi intermedi, la stampa in primis, come facenti parte di una casta inutile e superata”. Però “senza i professionisti dell’informazione resta il magma indistinto delle chiacchiere gridate, sui social prima che altrove. E il rischio è che queste chiacchiere vengano declinate come fatti”. In questo scenario, secondo il direttore del Tg1, “carta stampata, tv e radio sono destinate a vivere a lungo a patto di offrire una ‘merce’, oggi più di ieri, di alta qualità altrimenti la ‘concorrenza’ li straccia”. A suo avviso, non solo i giornalisti “dovranno migliorare ulteriormente in professionalità”, anche i lettori – ha ammonito il direttore del Tg1 – devono possedere “gli strumenti critici che consentano di apprezzare l’informazione di qualità. Come? Occorre partire dalla scuola”.