Politiche migratorie: Cini e Aoi a presidente Conte, “no” a centri in paesi transito e rafforzamento guardia costiera libica. “Sì” a quote ingresso e superamento Dublino

Una lettera aperta al presidente del Consiglio Conte. Ad inviarla sono le Reti Cini (Coordinamento italiano Ong internazionali) e Aoi (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale), in occasione del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno commentando la proposta italiana in materia di politiche migratorie. Perplessità sull’idea di istituire centri di protezione internazionale nei paesi di transito: c’è il rischio, scrivono Raffaele K. Salinari (presidente Cini) e Silvia Stilli (presidente Aoi), che in questi centri “si realizzi la detenzione di migranti e richiedenti asilo, inclusi i minori in famiglia e non accompagnati”. In attesa di conoscere maggiori dettagli sulla proposta, le due reti ad oggi “ritengono improponibile qualsiasi sistema extraterritoriale di esame delle domande d’asilo che subappalti, filtri o scoraggi l’accesso alla procedura d’asilo; che abbassi gli standard di protezione effettiva offerta, inclusi l’accesso al ricorso; che operi in assenza di un impegno inderogabile a reinsediare in Europa coloro che vengono ritenuti bisognosi di protezione internazionale; o che abbassi i livelli di tutela dei diritti di chi è soggetto a rimpatrio”.  Sul rafforzamento delle frontiere esterne dell’Europa, Salinari e Stilli definiscono “avventato” il ventilato sostegno alla Guardia Costiera libica “dal momento che questo corpo agisce in violazione delle più elementari norme di tutela dei diritti umani, mentre è documentato che suoi comandanti siano implicati nel traffico di esseri umani – e per questo inseriti dalle Nazioni unite in una lista di soggetti sotto sanzione”.
Apprezzamento, invece, per la proposta di riaprire la discussione tra paesi Ue sulle quote di ingresso che ciascuno di essi offre per i migranti economici: “i flussi migratori verso l’Europa sono flussi misti, e vanno previste vie di accesso regolare diversificate per i diversi profili, inclusi dunque i migranti economici, anche per evitare che venga sovraccaricato il sistema di asilo per mancanza di altre opzioni di ingresso regolari”. Cini e Aoi si dicono inoltre concordi “sulla necessità di superare il – di fatto già superato – sistema Dublino. Una proposta già c’è ed è quella presentata dal Parlamento europeo, che ci aspettiamo venga considerata con l’attenzione che merita”.

 

 

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