Lavoro: Di Maio (vicepremier) ad Avvenire, “guerra al precariato, mercato del lavoro non può essere spostato tutto sul tempo determinato”

“Come ministro del Lavoro ho dichiarato guerra al precariato. Voglio quindi debellare una volta per tutte il fenomeno del tempo determinato all’infinito”. Così Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, in un’intervista pubblicata oggi da “Avvenire”. “Con l’attuale normativa – spiega – le aziende, grazie ai contratti di secondo livello, possono prorogare i contratti anche fino a 72 mesi”. “Per un lavoratore essere sottoposto per sei anni al supplizio del rinnovo è eccessivo”, dichiara Di Maio, sottolineando che “molti giovani non riescono ad accedere a un mutuo e a crearsi una famiglia perché precari all’infinito”. “Vogliamo che si utilizzi il tempo determinato per brevi periodi e per esigenze aziendali”, annuncia il vicepremier, aggiungendo che “dopo il primo rinnovo, il costo del tempo determinato aumenta perché se un’azienda vuole investire su un lavoratore che ha già sperimentato lo può assumere a tempo indeterminato ottenendo anche un risparmio sui costi”. Rispetto alla critiche al provvedimento annunciato, Di Maio auspica che “Confindustria, una volta visionato il decreto, possa convenire con l’esecutivo sull’importanza di sostenere il tempo indeterminato”. “Sappiamo che non tutti possono essere inseriti in pianta stabile in azienda, ma – prosegue – è chiaro che non possiamo avere un mercato del lavoro che sia spostato tutto sul tempo determinato”. Sui “rider” il ministro conferma che “se il tavolo non porterà risultati, sarà l’esecutivo a normare la materia”. “Sono oltre 50mila in tutta Italia – ricorda – e sono il simbolo di una generazione abbandonata. Mi impegnerò al massimo affinché vengano riconosciuti loro i diritti dei lavoratori”.

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