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Presidenza Apsa: mons. Galantino, “trattare i beni materiali come cose che servono e non dalle quali farsi asservire”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il compito di un credente, di un prete, di un vescovo è trattare i beni materiali come cose che servono e non dalle quali farsi asservire. Quindi, all’interno delle competenze specifiche dell’Apsa, bisogna aver chiare le finalità che devono essere servite attraverso questi beni. Finalità che sono poi quelle della Chiesa, il suo servizio a Dio e all’uomo, affinché attraverso le opere sostenute dai tali beni transiti sempre il Vangelo”. Lo sostiene mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, in un’intervista ad “Avvenire” all’indomani della nomina a presidente dell’Apsa. Per mons. Galantino, “di per sé il denaro non è cattivo. Lo diventa quando viene utilizzato male, senza trasparenza o per scopi che portano all’asservimento e all’esclusione di singole persone o di intere categorie. A volte anche dei popoli, come purtroppo la cronaca dimostra”. Il segretario generale parla di Papa Francesco come di “un punto di riferimento straordinario” che ringrazia “per la fiducia e per l’affetto che non ha mai mancato di farmi sperimentare”. E sugli anni in Cei aggiunge: “Momenti belli ce ne sono stati veramente tanti, soprattutto quelli legati all’incontro con tutti i vescovi, al sentire la loro vicinanza e condividere con loro la fatica di metterci in cammino sulle strade che ci indica papa Francesco. Ho vissuto sia la gioia del cammino, sia la fatica di verificare quante energie richieda il porsi alla sequela del Santo Padre, che poi è mettersi sempre di più alla scuola del Vangelo”.

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