Migranti: mons. Galantino, c’è un’Italia che accoglie, l’incontro ci libera dal tifo da stadio

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Grazie alla collaborazione tra Governo, società civile, Chiesa e movimenti, c’è un’Italia che si muove in una direzione precisa che è quella della legalità, della voglia di accogliere e di integrare, che vuole crescere con l’arrivo di queste persone”. Lo ha affermato mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e presidente dell’Apsa, che sulla questione dell’immigrazione ha invitato a “partire dai fatti più che dalla parole”. Intervenendo questa mattina alla cerimonia di benvenuto dei 139 profughi arrivati dall’Etiopia grazie al Protocollo d’Intesa con lo Stato italiano firmato dalla Cei e dalla Comunità di Sant’Egidio, mons. Galantino ha ricordato che “l’integrazione, l’incontro ci aiutano a ridimensionare i nostri limiti e ad aprire testa e cuore”.

“L’accoglienza sta trovando in Italia tante famiglie disponibili: questa è l’Italia che stiamo insieme costruendo attraverso l’esperienza bella dei corridoi umanitari che ci libera dal tifo da stadio che non ci porta da nessuna parte”, ha spiegato il segretario generale della Cei sottolineando che “quella del tifo è un’eredità che ci portiamo dietro da tempo ma di cui dovremmo liberarci perché se si è irretiti dal tifo, dalla contrapposizione per la contrapposizione non si cresce, non si è uomini e donne riusciti”.
“Quale che sia il governo, il colore politico, di fronte a queste storie non c’è colore che tenga”, ha aggiunto mons. Galantino che ha voluto ringraziare “l’Esecutivo per questa apertura e disponibilità”, la Comunità di Sant’Egidio e “gli italiani che destinano l’otto per mille e che, nonostante qualche episodio deprecabile, continuano ad avere fiducia nella Chiesa italiana che anche con la Campagna ‘Liberi di partire, liberi di restare’ investe nelle terre da cui provengono queste persone”.

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