Ucraina: violenze nei campi rom. Chiesa greco-cattolica, “indignazione” per “azioni non degne” e “criminali”

La Chiesa greco-cattolica ucraina segue “con grande preoccupazione e indignazione” la notizia sulle violenze contro i campi rom sempre più frequenti in diverse regioni dell’Ucraina. In questi giorni è accaduta una vera tragedia che ha provocato un morto e dei feriti, tra cui donne e bambini. “A nome della Chiesa ucraina greco-cattolica – si legge in una dichiarazione diffusa oggi – condanniamo fermamente tali atti. Questo genere di azioni – chiunque le abbia fatte e qualsiasi fosse lo slogan che questi criminali usano per giustificarsi – non sono degne di una nazione europea e danneggiano lo Stato ucraino indipendente, e quindi vanno a vantaggio dei nemici dell’Ucraina. Ogni abitante del nostro Paese, a prescindere dalla sua appartenenza etnica, religiosa o nazionale, deve a pieno titolo sentirsi un rispettato cittadino della propria Nazione, mentre il governo deve difendere i suoi diritti e le libertà, e prima di tutto il diritto alla vita, alla salute e al libero sviluppo”. La Chiesa greco-cattolica esorta pertanto le autorità statali a svolgere le indagini trasparenti e imparziali per identificare i nomi dei criminali che “devono essere puniti secondo le norme della legislazione vigente” e chiede ai cittadini ucraini di “opporsi fermamente a questo tipo di comportamenti che non hanno nulla in comune con le regole e le norme cristiane e umane”. Nel ricordare le parole di Gesù nel Vangelo, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, la Chiesa afferma: “In questo periodo importante e decisivo della nostra storia diventi la legge di Dio il fondamento della costruzione della nostra casa comune: un’Ucraina libera e indipendente!”.

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