Diocesi: Torino, l’arcivescovo Nosiglia a pranzo con migranti, rom e senza dimora per il 50° dell’ordinazione sacerdotale

Con un pranzo assieme a una famiglia di migranti, una famiglia rom e una di senza fissa dimora l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha festeggiato il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, al temine della concelebrazione che ha presieduto ieri in cattedrale. C’era una famiglia rom proveniente dai campi della città, composta da 6 persone tra cui 4 minori e seguita dalla associazione Aizo. E anche una famiglia italiana di 5 persone tra cui 3 minori. È stata sfrattata ed è stata inserita nel progetto “Sister”, che la Caritas diocesana ha realizzato utilizzando i fondi che Papa Francesco ha voluto lasciare per i bisognosi di Torino dopo la sua visita del 21-22 giugno 2015. Infine, presente al tavolo una famiglia congolese di 8 persone tra cui 6 minori, aiutata e seguita da Migrantes. Il pranzo è stato preparato e servito dal Sermig insieme con le due suore indiane dell’arcivescovado. “L’invito di mons. Nosiglia – si legge in una nota dell’arcidiocesi – vuole essere un richiamo al dovere della ospitalità che, al di là del pasto, può essere svolta da ogni famiglia e comunità della nostra città anche per altre circostanze utili ad attuare l’invito del comandamento: ‘ama il prossimo tuo come te stesso’”. Un gesto che, afferma l’arcidiocesi, “sta sotto il segno dell’incontro reciproco fraterno e amicale e di stile familiare, che aiuta a non aver paura dell’altro anche diverso da sé e instaura invece relazioni autentiche fra gli abitanti della stessa città, che è di tutti e in cui è doveroso prestare attenzione alle persone in maggiore difficoltà”.

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