Processo in Vaticano: mons. Capella, “spero che questa situazione possa essere considerata un incidente di percorso”

Prima del ritiro in Camera di Consiglio per la sentenza, la seconda e ultima udienza del processo Capella in vaticano – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi in aula – si è conclusa con una dichiarazione spontanea dell’imputato, a cui è stato contestato il reato di detenzione, cessione e trasmissione di materiale pedopornografico ed è stata chiesta dall’accusa una pena di cinque anni e nove mesi di reclusione, più 10mila euro di multa. In piedi e con il clergyman, mons. Capella ha dichiarato: “Gli errori che ho fatto sono evidenti, ed evidente è anche il fatto che si riferiscono a un periodo di fragilità. Sono dispiaciuto che la mia debolezza abbia inciso sulla vita della Chiesa, della Santa Sede e della diocesi e sono addolorato per la mia famiglia”. “Spero che questa situazione – ha aggiunto – possa essere considerata un incidente di percorso nella mia vita sacerdotale, che amo ancora di più”. “Voglio continuare il sostegno psicologico”, ha proseguito Capella. “Spero che questo processo possa essere di qualche utilità nel corretto inquadramento dei fatti”, ha concluso.

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