Argentina: mons. Ojea (presidente vescovi) a Settimana sociale, “livello di iniquità è enorme e si accentua sempre più”

In Argentina “il livello di iniquità è enorme e si accentua sempre più”. Questa la denuncia arrivata ieri, in apertura della Settimana Sociale promossa dalla Chiesa argentina a Mar del Plata, dal presidente della Conferenza episcopale argentina, mons. Oscar Ojea, vescovo di San Isidro. L’appuntamento, che prosegue fino a domenica, si tiene per la trentacinquesima volta a Mar del Plata e ha per titolo “Democrazia, un cammino a servizio dei poveri”. Vi partecipano più di 450 persone, tra cui dirigenti politici, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti della società civile. Per mons. Ojea, “abbiamo una forte preoccupazione per il momento che sta vivendo la nostra patria, non sono i poveri a dover pagare” per l’attuale situazione di aggiustamento economico. Ha proseguito il presidente dell’Episcopato: “Nel Paese del Papa il suo pensiero è nascosto, anche se si parla troppo di lui e molti credono di essere capaci di interpretare le sue intenzioni”, ha detto, riferendosi al magistero recente su economia e finanza. “Ascoltiamo il grido dei poveri e impariamo da esso, difendiamo la vita e ricostruiamo il sentimento comune del nostro Paese”, ha aggiunto mons. Ojea.

Tra gli altri intervenuti, la ministra per lo Sviluppo sociale, Carolina Stanley, ha riconosciuto che il Governo ha la responsabilità e l’opportunità di costruire “un Paese più giusto”: “Meritiamo un’Argentina con maggiore uguaglianza”. La governatrice della provincia di Buenos Aires, María Eugenia Vidal, ha affermato che “il dialogo non può restare al livello dell’ascolto, senza dare vita e fatti concreti. Mi piacerebbe dire che siamo a buon punto del cammino, ma è comunque importante iniziare. Ci troviamo in un momento difficile, però stiamo cercando di fare il miglior cammino possibile”. L’incontro di apertura è stato concluso da mons. Jorge Lugones, presidente della Commissione episcopale di pastorale sociale (Cepas): “Durante la Settimana Sociale – ha detto – parleremo di lavoro in schiavitù, lavoro minorile e di indigenti. Parliamo in generale di poveri, però in Argentina abbiamo un numero significativo di veri e propri indigenti, che non hanno speranza, e questo ci addolora molto”. Un succesivo dibatitto sul rapporto tra diritti umani e democrazia ha messo in evidenza i ritardi della vita politica argentina nell’evitare l’esclusione sociale di molti cittadini. Nella giornata di oggi diversi relatori si alterneranno nei dibattiti incentrati sul tema della terra, dell’ambiente e del rapporto tra povertà e politica. Domani si parlerà invece di lavoro, in particolare di quello infantile.

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