Acli: sindaco di Bologna alla summer school, “la città modello di convivenza pacifica, sia d’esempio per il Paese”

“È nelle città, oggi, che si gioca il futuro della nostra democrazia, dei diritti civili e dell’inclusione sociale. Bologna in questo è storicamente maestra, nel Paese prevale la paura del presente sulla memoria storica, abbiamo il dovere di risvegliare le coscienze”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, nel suo intervento, oggi, alla summer school per amministratori locali delle Acli, che si sta svolgendo in città in questi giorni. Il sindaco ha ricordato che “se non esistono verità assolute, esistono però verità storiche e, quindi, politiche”. Una netta condanna da parte di Merola dell’idea di un “censimento dei rom”, un appello all’estensione dei diritti di cittadinanza per i nati in Italia, l’obbligo vaccinale, un deciso “no” alla flat tax, citando le ultime proposte del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e per tutte il rifiuto è netto: “Bologna è un modello virtuoso di convivenza pacifica di molte differenze, che sono un valore da difendere, non da vivere in contrapposizione”. Al presidente provinciale delle Acli, Filippo Diaco, che aveva rivolto un plauso all’utilizzo del bilancio partecipativo, come strumento di democrazia e sussidiarietà, il sindaco ha risposto che “il ruolo del Terzo Settore è determinante, non sono solo i dipendenti del Comune ad avere reso Bologna un modello di eccellenza per le politiche di welfare; ci siamo riusciti grazie all’apporto fondamentale dell’associazionismo, alla collaborazione sempre più stretta e fattiva con il Terzo Settore”. È grazie all’impegno delle associazioni, secondo Merola, che “gli anziani, a Bologna, stanno sostanzialmente bene, anche se c’è ancora da fare per contrastare le solitudini involontarie”.

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