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Consiglio d’Europa: Ecri, “paura e animosità aumentate per ampiezza movimenti migratori”. Rischio razzismo

(Strasburgo) “Paura e animosità sono aumentate nel 2017 nelle società europee, principalmente a causa dell’ampiezza dei movimenti migratori, dell’estremismo religioso e degli attacchi terroristici. La situazione socio-economica ingenerata dall’austerità in Europa ha esacerbato questi sentimenti, che hanno alimentato il populismo” la cui retorica “si è continuamente mescolata con un odio reale o costruito verso gli stranieri e le minoranze”. È un passaggio dell’introduzione del Rapporto annuale della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) del Consiglio d’Europa pubblicato oggi. Se in alcuni Paesi si “osservano sviluppi positivi” con “leggi contro i crimini d’odio e anti-discriminazione” o la definizione di “organismi di promozione dell’uguaglianza”, “in diversi Paesi, c’è una tendenza a presentare il multiculturalismo come un pericolo e a muoversi verso la svalutazione e l’abbandono dei diritti umani e della loro universalità”. Le conseguenze, si legge sempre nel Rapporto, sono “l’erosione della coesione sociale e l’incitamento ad atti di ostilità, discriminazione, odio, persino violenza”. “Pur riconoscendo le difficoltà che affrontano i Paesi europei” ha dichiarato all’uscita del Rapporto il presidente Ecri, Jean-Paul Lehners, “dobbiamo incoraggiarli a passare a un discorso più equilibrato e basato sui fatti, che evidenzi l’utile contributo di una migrazione gestita correttamente e in particolare le possibilità e le risorse che possono apportare gli immigrati”.

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