Svezia: Consiglio cristiano, “reintrodurre il diritto al ricongiungimento familiare per i richiedenti asilo”

foto SIR/Marco Calvarese

I leader delle Chiese rappresentate nel Consiglio cristiano di Svezia (Skr) hanno preso nuovamente la parola oggi, a due anni da quando il Riksdag ha votato l’attuale e “più stretta” legislazione in materia di asilo. Tra le richieste delle Chiese, che venga “reintrodotto il diritto al ricongiungimento familiare per tutti i richiedenti asilo”. “Siamo consapevoli delle sfide che devono affrontare le municipalità”, si legge nel documento, dal momento che “le Chiese vivono e agiscono in questo contesto” e vedono le conseguenze della vulnerabilità, ma anche del fatto che ci sono “politici” che cercano di mettere i “gruppi l’uno contro l’altro”. “Dall’essere un Paese pioniere” nelle politiche migratorie di accoglienza “la Svezia è al livello minimo dell’Ue”, con una maggioranza politica che vuole mantenere come norma la regola del “soggiorno temporaneo” per i richiedenti asilo con le relative limitazioni al ricongiungimento familiare. Esso invece è “una delle poche strade legali e sicure verso la Svezia”, scrivono i leader. Nel testo si segnala anche come sia necessario contrastare “la polarizzazione e la xenofobia che hanno un posto sempre crescente nella nostra società”. Ai candidati e ai partiti che saranno in corsa per le elezioni del prossimo settembre, i leader delle Chiese chiedono che “lavorino perché la Svezia torni a essere in prima linea in umanità e nel rispetto dell’uguale dignità e valore di tutte le persone”.

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