Stati Uniti: lettera del Celam a Trump, prima della retromarcia sui migranti. “Il Signore le dia un cuore di carne e sentimenti di misericordia”

Una presa di posizione chiara e corale, arrivata qualche ora prima che il presidente degli Usa Donald Trump prendesse la decisione di tornare a riunire i minori migranti con i loro genitori. È quella presa dal Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), attraverso la Rete latinoamericana e del Caribe su migrazioni, rifugiati e tratta di persone (Clamor), Caritas latinoamericana e Dejusol (Dipartimento giustizia e solidarietà).
La lettera si rivolge direttamente al presidente Trump ed è firmata dal presidente del Segretariato Caritas dell’America latina e del Caribe (Selacc), mons. José Luis Azuaje, arcivescovo di Maracaibo, e dal presidente del Dejusol, mons. Gustavo Rodríguez Vega, arcivescovo di Yucatán. “Alziamo la voce – si legge – a favore delle centinaia di minori migranti che sono stati separati dai loro familiari e che stanno ricevendo un trattamento inumano, come se fossero animali, in alcune città di frontiera della sua grande nazione. Si tratta di un gravissimo peccato, che grida al cielo”.
Prosegue la lettera: “Preghiamo il Signore perché le dia un cuore di carne e sentimenti di misericordia, che le facciano ascoltare il pianto dei bambini e delle loro famiglie, e la protesta che sale da milioni di persone in tutto il mondo”. Ugualmente, “preghiamo il Signore perché lei, signor Presidente, passi alla storia per essere un governante saggio, che riempia il suo cammino di umanità cristiana e sappia condurre la sua nazione allo sviluppo umano integrale di tutte le persone”.

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