Papa al Wcc: Abuom (moderatrice), “compagni di pellegrinaggio” per portare insieme nel mondo pace, giustizia e “conforto a chi soffre”

“Karibu – benvenuto! La Sua presenza è un segno di speranza e d’incoraggiamento per le Chiese membro del Cec e per molte persone di buona volontà in tutto il mondo. La Sua visita qui al Centro ecumenico dimostra che l’impegno delle Chiese per l’unità dell’intera umanità e di tutto il creato di Dio è vivo e forte”. Con queste parole la moderatrice del Consiglio ecumenico delle Chiese la teologa anglicana, originaria del Kenya, Agnes Abuom, ha accolto Papa Francesco all’incontro che si sta svolgendo a Ginevra presso la sede del Wcc alla presenza di tutto il Comitato centrale dell’organismo ecumenico. “Lei è venuto da Roma a Ginevra”, ha aggiunto: “Ci auguriamo di poter proseguire la nostra strada insieme a Lei come compagni di pellegrinaggio: portando conforto a chi soffre, celebrando il dono della vita di Dio e impegnandosi insieme in azioni trasformative che migliorino la vita delle persone ovunque vi sia bisogno di giustizia e di pace”. “La nostra preghiera è che possiamo camminare insieme per costruire ponti e creare spazi per le persone divise e isolate per riconnetterci con loro e sperimentare relazioni che ci arricchiscano a vicenda. Il mondo si aspetta che noi cristiani siamo insieme attori di giustizia e di pace, mettendo gli emarginati al centro della nostra attenzione”. “Perché ciò avvenga – ha quindi proseguito la teologa anglicana – è necessario che le Chiese membri del Cec e la Chiesa cattolica romana lavorino bene insieme a livello internazionale e locale”. Abuom ha ringraziato il Papa per “la nuova qualità della cooperazione” tra il Wcc e il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, il nuovo Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e anche la Segreteria di Stato. Ed ha ricordato la “Conferenza mondiale contro xenofobia, razzismo e nazionalismo populista nel contesto della Migrazione globale” che si terrà a Roma nel settembre di quest’anno. Nel suo discorso la teologa anglicana ha ripercorso l’impegno delle Chiese nei vari Paesi del mondo: Sudan del Sud, Colombia, Corea, Burundi, Medio Oriente, ecc. “Speriamo – ha quindi concluso -, che la Sua visita segni davvero una nuova fase di cooperazione e di unità cristiana”.

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