Papa a Ginevra: preghiera ecumenica, no a “contrasti”, “rifiuti reciproci” e “interesse di parte”. Non arrendersi di fronte a “divergenze” e “pessimismo”. “Distanze non siano scuse”

(Photo: Albin Hillert/WCC)

“Quant’è difficile sopire le animosità e coltivare la comunione, quant’è ostico uscire da contrasti e rifiuti reciproci alimentati per secoli!”. Lo ha esclamato il Papa, nella preghiera ecumenica al Wcc. “Ancora più arduo – ha proseguito – è resistere alla tentazione subdola: stare insieme agli altri, camminare insieme, ma con l’intento di soddisfare qualche interesse di parte”. “Questa non è la logica dell’Apostolo, è quella di Giuda, che camminava insieme a Gesù ma per i suoi affari”, il monito di Francesco, secondo il quale “la risposta ai nostri passi vacillanti è sempre la stessa: camminare secondo lo Spirito, purificando il cuore dal male, scegliendo con santa ostinazione la via del Vangelo e rifiutando le scorciatoie del mondo”. “Dopo tanti anni di impegno ecumenico, in questo settantesimo anniversario del Consiglio, chiediamo allo Spirito di rinvigorire il nostro passo”, l’invito per il cammino futuro: “Troppo facilmente esso si arresta davanti alle divergenze che persistono; troppo spesso si blocca in partenza, logorato di pessimismo. Le distanze non siano scuse, è possibile già ora camminare secondo lo Spirito: pregare, evangelizzare, servire insieme, questo è possibile già da oggi e gradito a Dio! Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme: ecco la nostra strada maestra”.

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