Legalità: mons. Oliva (Locri-Gerace), “gli spazi lasciati dallo Stato sono occupati dalla ‘ndrangheta”

“Gli spazi lasciati dallo Stato sono occupati dalla ‘ndrangheta. Questa si fregia di prendere il posto dello Stato e di offrire quello che questo non dà (servizi, risorse economiche e lavoro). Finisce con il creare tante illusioni, specie nei giovani. Essa è la principale causa del sottosviluppo economico e sociale: favorisce un’economia illegale sommersa, accresce la corruzione, l’usura, tante dipendenze e povertà”. Lo afferma in un’intervista al Sir il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva. Parlando di quanto successo al santuario di Polsi, il vescovo ribadisce che “i mafiosi hanno della religione un concetto tutto loro e pensano di essere anche loro devoti e di trovare aiuto nella Vergine Maria”. “Ma la loro religiosità – sottolinea – è atea, deviata; nulla ha a che fare con la fede cristiana”. “L’uso della simbologia religiosa è un’appropriazione indebita e sacrilega delle immagini sacre, che non li assolve dai loro peccati e propositi criminali”, prosegue mons. Oliva, per il quale “se Papa Francesco li ha dichiarati scomunicati, ciò significa che essi sono fuori dalla comunione con la Chiesa. Non resta che pregare per la loro conversione”. Mons. Oliva riconosce che “si è troppo a lungo convissuto con la mafia. E non si è acquisito la consapevolezza della sua pericolosità”. “Ciò – spiega – ha favorito l’affermazione di una mentalità mafiosa che ha alimentato il fenomeno criminale. Molti giovani si sono lasciati ammaliare e sono caduti nella sua morsa”. Ma “in questo ultimo decennio il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura ha rotto certi equilibri”. “Molti capomafia sono al 41 bis o rinchiusi nelle carceri”, ricorda il vescovo, rilevando come sia “aumentata la pressione repressiva e l’azione giudiziaria”. “Con la confisca dei beni dei mafiosi, l’accresciuta sensibilità della società civile – conclude – tante cose sono cambiate e gli equilibri mafiosi si sono rotti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy