Diocesi: mons. Semeraro (Albano), “nel discernimento valutare la bontà dell’intenzione”

“Nel fare discernimento non basta valutare oggettivamente la bontà di una scelta o di una decisione. Queste, difatti, spesso sono neutre, oppure solo apparentemente buone. Ciò che, invece, dà la qualità di una scelta per il nostro agire è l’intenzione”. Lo scrive il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, nella lettera pastorale dal titolo “In te la sorgente della vita”, che consegnerà oggi ai sacerdoti. Il presule segnala che “dall’intenzione riceve la direzione il nostro cuore ed essa lascia capire quali sono i veri motivi per cui si agisce in un determinato modo, piuttosto che in un altro”. Parole che si fondano su una consapevolezza: “Una scelta di per sé buona può a volte essere motivata da un’intenzione non pura, che non è secondo Dio”. Questa è, secondo mons. Semeraro, la “grande fatica del discernimento”, cioè “esaminare il tuo cuore per vedere se ciò che stai per fare è secondo Dio”. Perché “il nostro cuore è un mondo di pensieri, emozioni, pulsioni, reazioni, sentimenti che si mescolano e condizionano le nostre intenzioni”. L’invito del vescovo è, quindi, quello di “fare chiarezza” per “liberare il più possibile le nostre intenzioni da ciò che non è secondo Dio”. Si tratta di un “momento di riflessione”, che “deve precedere il nostro agire”. “È una sorta di esame di coscienza previo – conclude -, dove si scruta non se il nostro agire è stato, o non secondo Dio, ma se ciò che stiamo per compiere segue la volontà di Dio, oppure è sotto il dominio della nostra volontà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy