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“L’innovazione digitale facilita l’abuso sessuale sui minori”. Lo ha ricordato oggi padre Hans Zollner aprendo l’ultima sessione dei lavori della Conferenza 2018 sulla salvaguardia per i Paesi anglofoni (2018 Anglophone Safeguarding Conference), che si è svolta in questi giorni all’Università Gregoriana, organizzata dalle Conferenze episcopali di Australia, Papua Nuova Guinea e Isole Solomon, insieme al Centro per la protezione dei minori della Gregoriana. Non solo abusare dei minori è più facile, ma emergono oggi “nuove forme di abuso e nuovi traumi” attraverso le reti e le piattaforme di scambio dei materiali che “non muoiono mai” nel mondo digitale e “non sai mai dove potranno ritornare nell’eternità di internet”. Tra le sfide citate da p. Zollner: cresce la fetta di under 18 che usano materiale pornografico digitale; gli adolescenti sono sempre più disposti a creare materiale erotico e pornografico (foto, video); si abbassa l’età dei bambini che vengono sfruttati sessualmente; il mercato della pornografia ha sviluppato meccanismi tali da essere in grado di “creare dipendenza” negli utenti. “Proteggere i minori oggi” potrebbe apparire quindi una “sfida al di fuori di ogni possibilità di controllo”. Solo unire gli sforzi tra attori e mondi diversi può aiutare a confrontarsi con essa, com’è avvenuto con il Congresso dell’ottobre 2017 su “La dignità del minore nel mondo digitale” da cui è nata la “Dichiarazione di Roma”. Da quell’evento, ha spiegato p. Zollner, sono nati sette gruppi di lavoro per esplorare le domande rimaste aperte, tra cui “che cosa è veramente efficace nella salvaguardia dei minori?” e “quanto diffusa è tra gli adulti l’attrazione sessuale verso i piccoli?”. In questo solco, ha anticipato Zollner si porrà la conferenza interreligiosa che si svolgerà ad Abu Dhabi (19-20 novembre 2018) per “impegnare le comunità religiose nel combattere” la piaga della pedopornografia.