Usa: vescovi su riforma immigrazione, “avrà un impatto negativo su famiglie e persone più vulnerabili”

(da New York) Il presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale americana, mons. Joe S. Vásquez, vescovo di Austin, ha inviato ieri una lettera a tutti i membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti in risposta a due leggi sull’immigrazione che dovrebbero essere proposte questa settimana e che avevano già suscitato contrarietà tra i presuli statunitensi. Nella sua lettera al Congresso, Vásquez ha scritto: “Mentre vogliamo veramente una soluzione legislativa per i dreamers (i giovani arrivati bambini negli Usa illegalmente a seguito dei genitori, ndr), non possiamo, in buona fede, approvare i cambiamenti strutturali nel sistema di riforma dell’immigrazione poichè avranno un impatto negativo sulle famiglie e sulle persone più vulnerabili”. Mons. Vásquez propone di aprire un tavolo di dialogo con i legislatori per offrire nuove soluzioni e opportunità per tutti i soggetti interessati, soprattutto quelli più in difficoltà, e ricorda che da ben 18 anni la Chiesa chiede una riforma delle migrazioni. Pur apprezzando lo sforzo dei rappresentanti della Camera di trovare una soluzione legislativa per i dreamers, i vescovi insistono sul mettere fine alla separazione delle famiglie ai confini degli Usa attraverso un ordine esecutivo e chiedono che la legislazione in discussione nei prossimi giorni “sia bipartisan, offra un percoso di cittadinanza, difenda le famiglie, protegga i più fragili, sia rispettosa della dignità umana anche quando viene applicata per garantire la sicurezza delle frontiere”.

Il vescovo Vasquez aveva già scritto in gennaio per opporsi al disegno di legge noto come H.R. 4760, introdotto a gennaio di quest’anno e anch’esso in discussione questa settimana, dove era evidente la riduzione dei visti per i lavoratori del settore agricolo, la riduzione dei visti di ricongiungimento familiare, i finanziamenti per edificare il muro di confine con il Messico e l’aumento degli agenti impiegati nel Dipartimento di sicurezza. Ciò che preoccupa, particolarmente, i vescovi è un secondo disegno, non ancora classificato e voluto dall’area più conservatrice del partito repubblicano. In questa proposta la Conferenza episcopale ha ravvisato “disposizioni contrarie alla dottrina sociale della Chiesa” perchè vengono minate le protezioni in materia di asilo; si estendono le detenzioni dei minori e delle famiglie attraverso la costruzione di tendopoli nei pressi di Flores in Texas; vengono modificate le norme di protezione dei minori non accompagnati e possibili vittime di tratta; si propongono tagli radicali alle politiche migratorie familiari; si prospettano accordi unilaterali, senza alcun trattato o dialogo con Paesi terzi da cui provengono i migranti. “Questo disegno di legge – secondo i vescovi – aumenta considerevolmente il numero di bambini e famiglie in detenzione, il che non è accettabile”.

Ieri sera, intanto, il presidente Trump ha incontrato i rappresentanti del partito Repubblicano mostrandosi disponibile ad approvare entrambe le soluzioni presentate alla Camera e, a detta di fonti interne, più propenso ad accettare la situazione di compromesso. Negli Usa le proteste popolari si allargano: a Philadelfia centinaia di persone hanno lasciato un paio di scarpe da bambino davanti all’hotel dove alloggia il vicepresidente Pence per una conferenza e un sondaggio commissionato dalla Cnn mostra che il 72% degli americani è contrario alla politica di separazione delle famiglie.

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