Rifugiati: Baras (mediatrice culturale), “in Yemen donne tenute in gabbia. Aiutate le donne e sarà possibile costruire una storia di pace”

“Non ci sono solo le guerre visibili, ci sono anche guerre invisibili come quella che ho subito io nel mio Paese per il semplice fatto di essere donna. Io ho sofferto molto e vi posso dire che e per combattere guerre, terrorismo e radicalismi dobbiamo guardare alle donne”. A prendere la parola è Sophia Baras, yemenita, già rifugiata e oggi mediatrice culturale a Bari, presentando oggi a Roma il rapporto statistico Unhcr “Global Trends 2017” diffuso ieri dall’agenzia Onu. “Io – rivela – non credo più agli uomini ma credo nelle donne che sono creature di pace. Solo loro possono costruirla perché sono creature della vita, possono educare i bambini alla pace ma occorre riconoscere i loro diritti, non devono essere tenute in gabbia. Nel mio Paese le donne sono controllate e sono gli uomini a scrivere la storia”. Di qui un accorato appello: “Aiutate e supportate le donne e sarà possibile scrivere una storia di pace”.

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