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“Il serpente ha mentito, ha fatto credere che una parola di amore era un comando”. Così il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, ha commentato il racconto della Genesi. “Guardiamo cosa è successo all’inizio”, l’invito: “il tentatore vuole ingannare l’uomo e la donna su questo punto: vuole convincerli che Dio ha vietato loro di mangiare il frutto dell’albero del bene e del male per tenerli sottomessi”. “La sfida è proprio questa”, ha spiegato Francesco: “la prima norma che Dio ha dato all’uomo, è l’imposizione di un despota che vieta e costringe, o è la premura di un papà che sta curando i suoi piccoli e li protegge dall’autodistruzione? È una parola o è un comando?”. “La più tragica, fra le varie menzogne che il serpente dice a Eva, è la suggestione di una divinità invidiosa e possessiva”, la tesi del Papa: “Ma no, Dio è invidioso di voi, Dio non vuole che voi abbiate libertà…”, la parafrasi a braccio dell’atteggiamento del serpente. “I fatti dimostrano drammaticamente che il serpente ha mentito, ha fatto credere che una parola di amore era un comando”, il commento.