Papa Francesco: udienza, “il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura”. “Dio è padre, Gesù è la parola del Padre, non la condanna del Padre”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli. Non dimenticatevi questo”. Con queste parole il Papa ha concluso la catechesi dell’udienza di oggi, la seconda dedicata ai comandamenti. “L’uomo – ha detto Francesco – è di fronte a questo bivio: Dio mi impone le cose o si prende cura di me? I suoi comandamenti sono solo una legge o contengono una parola per curarsi di me?”. “Dio è padrone o Padre? Cosa pensate voi?”, ha chiesto ai 13mila presenti oggi in piazza San Pietro: “Dio è padre, non dimenticatevi mai questo, mai! Anche nelle situazioni più brutte, pensate che avete un padre che ci ama tutti”. “Siamo sudditi o figli?”, l’altra domanda rivolta alla folla. “Questo combattimento, dentro e fuori di noi, si presenta continuamente”, la tesi del Papa: “Mille volte dobbiamo scegliere tra una mentalità da schiavi e una mentalità da figli. Il comandamento è dal padrone, la parola è dal padre”. “Lo Spirito Santo è uno Spirito di figli, è lo Spirito di Gesù”, ha ricordato Francesco: “Uno spirito da schiavi non può che accogliere la legge in modo oppressivo, e può produrre due risultati opposti: o una vita fatta di doveri e di obblighi, oppure una reazione violenta di rifiuto. Tutto il cristianesimo è il passaggio dalla lettera della legge allo Spirito che dà la vita”. “Gesù è la Parola del Padre, non è la condanna del Padre”, ha esclamato il Papa: “Gesù è venuto a salvare con la sua parola, non a condannarci”, ha aggiunto fuori testo. “Si vede quando un uomo o una donna hanno vissuto questo passaggio oppure no”, ha assicurato Francesco: “La gente si rende conto se un cristiano ragiona da figlio o da schiavo. E noi stessi ricordiamo se i nostri educatori si sono presi cura di noi come padri e madri, oppure se ci hanno solo imposto delle regole. I comandamenti sono il cammino alla libertà, perché sono la parola del Padre che ci fa liberi in questo cammino”.

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