Migranti: mons. Galantino, “problemi richiedono soluzioni adeguate, non battute polemiche”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Sulla questione migratoria, “la Chiesa e le sue realtà non devono e non possono sostituirsi al discernimento della politica e alla responsabilità di chi governa: sono livelli di intervento diversi che, si auspica, convergano sempre e tutti verso il bene comune”. Lo ha affermato mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo alla presentazione del volume di Limes, “Quanto vale l’Italia”, organizzato da Infor Elea. “È chiaro il motivo che spinge il credente e la Chiesa a non girarsi dall’altra parte a fronte di un fenomeno non nuovo e dai contorni sempre più drammatici”, in quanto “punto di riferimento per le scelte della Chiesa è la Sacra Scrittura”, ha spiegato mons. Galantino. In tema di migrazioni, “i problemi richiedono soluzioni adeguate, non battute polemiche, code di paglia e sorrisetti autocompiaciuti”, ha osservato il vescovo citando le parole di un autore anonimo. “I profughi non li prendo a casa mia perché sarei un incosciente presuntuoso a pensare che il problema di ciascuna di queste persone lo possa risolvere io in casa mia”, ha continuato aggiungendo che “servono pratiche e organizzazioni che sappiano affrontare le necessità di salute, prosecuzione del viaggio, integrazione, lavoro, ricerca di soluzioni”.

“Voglio pagare le tasse e che le mie tasse siano usate per permettere che queste cose siano fatte bene e professionalmente dal mio Stato, e voglio aiutare e finanziare personalmente le strutture e associazioni che lo fanno e lo sanno fare”, ha spiegato Galantino leggendo ancora il testo dell’autore anonimo. “Quando c’è stato un terremoto e le persone sono rimaste senza casa non ho pensato che la soluzione fosse prenderle a casa mia, ma ho preteso che lo Stato con i miei soldi creasse centri di accoglienza e strutture adeguate, le proteggesse e curasse e aiutasse a ricostruire loro una casa”, ha proseguito mons. Galantino, sottolineando tuttavia che “tante famiglie e tante realtà religiose e laiche, grazie alle quali l’Italia vale tanto in Europa” hanno accolto i migranti a casa loro.

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