Giovani: mons. Nosiglia (Torino), “vedano nel matrimonio e nella famiglia un segno di amore fedele e stabile”

“I nostri giovani sappiano vedere nel matrimonio e nella famiglia una vocazione, una chiamata e vivere l’unione tra loro come segno dell’amore fedele e stabile che Cristo ha verso la sua Chiesa”. Lo ha detto l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, stasera al termine della processione patronale della Consolata. Dall’episodio delle nozze di Cana, l’arcivescovo ha segnalato come “la Madonna ama ogni famiglia”. “Affermare che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna è l’unica che risponde alla volontà di Dio e ne rivela l’immagine e la somiglianza, significa che alle sue radici c’è un dono gratuito del Signore che ha condotto per mano due giovani, suscitando nel loro cuore quell’amore che viene cementato dalla sua grazia nel sacramento nunziale”, ha aggiunto il presule. Mons. Nosiglia è consapevole che “oggi prevale nella cultura e nella società quel costume diffuso dell’individualismo”, che “accentua la ricerca del proprio bene individuale a scapito della comunione e dell’unità che dovrebbero essere fondamento della vita di due coniugi e poi della loro famiglia”. Nella rassegna degli ostacoli, l’arcivescovo ha citato anche la precarietà che “è ormai presente in tanti ambiti del vissuto dei giovani e li rende perplessi e insicuri di fronte a scelte stabili come il matrimonio e la famiglia”. Altro ostacolo, la mancanza di fede nel Signore. Nonostante ciò l’arcivescovo ha indicato gli esempi di “tante belle famiglie che, al contrario, testimoniano la bellezza e la fedeltà dei loro matrimoni e che trovano nella fede la forza di superare ogni eventuale difficoltà”. Di qui l’invocazione alla Consolata perché “le nostre comunità parrocchiali diventino sempre più una famiglia di famiglie, dove ogni coppia e famiglia si senta ascoltata, accolta e accompagnata nel suo percorso”.

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