Agricoltura: Coldiretti, rinnovato il contratto per 1,2 milioni di operai del settore

Una particolare attenzione alle imprese e gruppi di imprese plurilocalizzate in più province e Regioni, una maggiore flessibilità nella gestione degli orari di lavoro e il welfare sociale sono i punti di forza del contratto che interessa circa 1,2 milioni di lavoratori del settore agricolo, rinnovato dopo sei mesi di negoziati dalla Coldiretti insieme alle altre organizzazioni datoriali con Fai-Cisl, Uila-Uil e Flai-Cgil. Il contratto di settore era scaduto il 31 dicembre scorso e da allora ad oggi è stata portata avanti un’intensa trattativa. “Il contratto ha un’attenzione particolare verso le imprese e i gruppi di imprese plurilocalizzate in più province e Regioni, che ora potranno contare finalmente su un unico strumento contrattuale aziendale – afferma oggi Coldiretti in un comunicato – anziché dover applicare una pluralità di contratti provinciali e una maggiore flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro, raggiunto anche con l’allargamento delle causali che consentono l’interruzione della prestazione giornaliera estendendole a quelle relative a cause tecniche ed organizzative e non solo alla forza maggiore”. Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro pone attenzione anche al welfare sociale, “nel quale – aggiunge Coldiretti – senza gravare sui costi delle imprese, si è dato risposte importanti ai lavoratori a conferma dell’attenzione del mondo imprenditoriale verso i lavoratori che rappresentano uno snodo vitale per le imprese. Gli aumenti salariali sono previsti nella misura di 1,7% a decorrere da luglio 2018, cui si aggiunge un ulteriore 1,2% da aprile 2019”.

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