Consumi: Istat, nel 2017 spesa media mensile per famiglia pari a 2.564 euro (+1,6% sul 2016). In aumento le diseguaglianza nella distribuzione delle spese

Nel 2017, la spesa media mensile familiare in valori correnti è stimata pari a 2.564 euro (+1,6% rispetto al 2016, +3,8% nei confronti del 2013, anno di minimo per la spesa delle famiglie). Sebbene si confermi in crescita per il quarto anno consecutivo, la spesa media mensile familiare rimane al di sotto dei 2.640 euro del 2011, anno cui hanno fatto seguito due di forte contrazione (-6,4% in totale). Lo rende noto oggi l’Istat diffondendo i dati su “Spese per consumi delle famiglie” nel 2017. “Considerando la ripresa della dinamica inflazionistica (+1,2% nel 2017 rispetto al -0,1% del 2016, quando la spesa media mensile era salita dell’1,0%), l’incremento di spesa in termini reali subisce un rallentamento”, spiega l’Istituto nazionale di statistica, aggiungendo che “al netto del costo stimato degli affitti figurativi, cioè la spesa che le famiglie dovrebbero sostenere per prendere in affitto un’abitazione con caratteristiche identiche a quella in cui vivono e di cui sono proprietarie, usufruttuarie o che hanno in uso gratuito, la spesa media familiare è pari a 1.977 euro, +2,2% rispetto al 2016”.
Secondo i dati diffusi, il livello medio della spesa alimentare è stimato pari a 457 euro mensili (+2% rispetto ai 448 euro del 2016). Quella per carni resta la componente alimentare più importante, attestandosi a 94 euro mensili. Le spese per vegetali aumentano del 4,2%, quelle per frutta del 3,8%, salendo rispettivamente a 63 euro e a 43 euro mensili. La spesa per beni e servizi non alimentari, invece, è 2.107 euro al mese. La voce di spesa più elevata è quella per abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria, pari a 898 euro mensili (il 35% del totale), seguita da quella per trasporti (290 euro, l’11,3%). Crescono le spese per servizi sanitari e salute (+8%), per trasporti (+7,1%) e per comunicazioni (+2,5%).
“Permangono ampie le differenze sul territorio – nota l’Istat – legate ai livelli di reddito, ai prezzi e ai comportamenti di spesa. Il divario tra il valore più elevato del Nord-ovest (2.875 euro) e quello più basso delle Isole (1.983 euro) è sostanzialmente stabile e pari a poco meno di 900 euro, il 45% in più in termini relativi”. Differenze anche tra Comuni centro di area metropolitana e quelli periferici, con più o meno di 50mila abitanti.
“Rispetto al 2016 – aggiunge la nota – nel 2017 si stima un aumento della diseguaglianza nella distribuzione delle spese. La spesa media mensile del decimo di famiglie che spende meno è diminuita del 5% (-2% rispetto al 2013) mentre quella del decimo che spende di più è aumentata del 4,3% (+13% rispetto al 2013)”. Il rapporto tra la spesa complessiva del 20% di famiglie che spende di più e quella del 20% di famiglie che spende meno è salito a 5,2 da 5 nel 2016 (era 4,8 nel 2013).

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